Wins the Democratic Party! Italy loses!
Semplicemente assurdo. Evidentemente il popolo italiano prova gusto ad essere preso per il culo! Non c'è altra spiegazione.
Eppure in Italia:
- la disoccupazione, il precariato e l'emarginazione sono a livelli insostenibili;
- la pressione fiscale è alle stelle;
- la burocrazia è sempre più complicata e soffocante;
- la piccola e media impresa non ce la fa più, chiude;
- la dilagante povertà coinvolge sempre più larghe fasce di popolazione;
- i servizi sociali, come istruzione, sanità e sicurezza, sono carenti;
- il merito e il rispetto della persona e delle regole sono valori smarriti;
- gli scandali di corruzione (MOSE, EXPO, Parmalat, Monte dei Paschi, Dell'Utri, Fiorito, Lusi, Belsito, Penati, Greganti ...) non si contano più, non fanno più notizia;
- "la Casta" e il mostruoso apparato burocratico che alimenta e che, allo stesso tempo, la sostiene (politici, banchieri, manager, dirigenti, società partecipate dallo Stato) continuano ostinatamente a depredare l'Italia. Finanziamenti pubblici ai partiti, stipendi faraonici e pensioni d'oro, doppi, tripli e più incarichi sono privilegi che il Governo Renzi, come tutti quelli che l'hanno preceduto, non tocca;
- l'informazione non è libera, ma faziosa e distorta, totalmente asservita alla partitocrazia per il mantenimento dei propri privilegi.
La verità è che gli italiani sono un popolo pigro, addormentato, abituato a stare fermo nella palude, che ha paura di cambiare, che, come gli ignavi di Dante Alighieri nella Divina Commedia (dannati vissuti senza infamia e senza lode), non ha idee, non prende mai posizione, asseconda sempre il più forte seguendo le indicazioni di un'informazione asservita al potere, distorta, becera ed infame.
Sveglia, altrimenti moriamo democristiani!!!
« E io ch'avea d'error la testa cinta,
dissi: "Maestro, che è quel ch'i' odo?
e che gent'è che par nel duol sì vinta?".
Ed elli a me: "Questo misero modo
tegnon l'anime triste di coloro che visser sanza 'nfamia e sanza lodo.
Mischiate sono a quel cattivo coro
de li angeli che non furon ribelli né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.
Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve, ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli".
E io: "Maestro, che è tanto greve
a lor che lamentar li fa sì forte?". Rispuose: "Dicerolti molto breve.
Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa, che 'nvidïosi son d'ogne altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa". » |
(Dante Alighieri, Inferno III, 31-51) |
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